LO STRESS – DISTRESS: ESISTE UN PROCESSO DI ADATTAMENTO ATTIVO?

Buongiorno Carissimi Travelers!

Dopo i passi fatti fino ad ora nel nostro viaggio sulle WORK STRESS MOUNTAINS caratterizzato dall’aver affrontato (egregiamente) delle vere e proprie salite (qualcuna impegnativa direi … ) alcuni di voi hanno maturato questa domanda: Non è che nella ricerca di conoscere ed approfondire lo Stress Lavoro Correlato ed affini ci andiamo a mettere in un ginepraio di conoscenze? 

 ginepraio B

 

 

Beh .… la fattispecie che stiamo approcciando è di sicuro affascinante, ma anche complessa e variegata .. su questo non ci sono dubbi.

 

Effettivamente ci stiamo avvicinando ad un qualcosa di simile ad un ginepraio, non posso negarlo … ma chiedo a me stesso:

ciò che rileva all’inizio di un viaggio creativo è la preoccupazione per la difficoltà del percorso prescelto oppure la sfida che si ha nel credere e seguire una guida esperta in un percorso affascinante e misterioso da cui ricavare un qualcosa di positivo?

Se state ancora leggendo una risposta ve la siete già data … grazie per la fiducia miei cari Travelers!

La domanda di oggi è: distress: esiste un processo di adattamento attivo?

Come abbiamo visto la risposta allo STRESS è influenzata simultaneamente dalle caratteristiche degli STRESSOR, dalle caratteristiche dell’individuo e da quelle dell’ambiente.

L’organismo umano affronta o sopporta gli STRESSOR procurando l’energia necessaria tramite a un meccanismo di adeguamento (ed un comportamento) che potremmo definire quasi “innato” ovvero dettato dall’istinto, da una spinta ereditaria interiore che si concreta in un insieme di azioni/reazioni utili per la sopravvivenza che ogni soggetto (uomo o animale) sa compiere fin dalla nascita senza averlo imparato da nessuno. Sono quei comportamenti trasmessi geneticamente da una generazione ad un’altra.

Negli animali basti pensare alle tartarughe che appena nate si dirigono verso il mare, ai ragni che tessono la tela oppure ai pulcini che beccano il guscio per poter uscire dall’uovo. Negli esseri umani si pensi all’istinto ad effettuare il primo respiro appena usciti dall’utero della mamma.

In relazione a questo processo “innato” di adattamento sintetizziamo i risultati delle ricerche del Dr. Hans Selye e di altri scienziati che hanno definito la Sindrome Generale di Adattamento (General Adaptation Syndrome o G.A.S.) per gli stati di DISTRESS.

La G.A.S. è un meccanismo con cui l’organismo si sforza di superare le difficoltà per ritornare ad uno stato di OMEOSTASI ovvero di normale equilibrio operativo.

Secondo queste ricerche ci possiamo trovare davanti a due situazioni:

  • la prima vede il nostro organismo fare fronte ad uno stress acuto, al quale facciamo fronte con una breve fase di resistenza per poi riuscire a tornare nel più breve tempo possibile alla normalità (entro le 24 ore dal verificarsi dello STRESSOR);
  • la seconda vede invece il nostro corpo impegnato in una lotta contro uno stress cronico, nella quale la fase di resistenza può durare da qualche ora a molti anni (per alcuni addirittura tutta la vita). Quando parliamo di stress cronico parliamo di problemi che possono risultare molto seri per la salute della persone.

In entrambi i casi l’organismo reagisce attraverso tre fasi principali:

  1. La prima fase – Il campanello d’allarme: è la fase iniziale della reazione di stress in cui l’organismo chiama a raccolta tutte le sue risorse disponibili per l’azione immediata, soprattutto secernendo ormoni in grado di provocare opportuni cambiamenti in determinate funzioni organiche. L’organismo inizia ad operare e ad attivare i suoi meccanismi di difesa;
  2. La seconda fase – La resistenza o l’adattamento: questo è il momento più importante nel quale il nostro organismo si adegua alle nuove circostanze e cerca di resistere (anche al di sopra del normale) finché l’elemento stressante non scompare. E’ proprio in questa fase che iniziano a cedere le difese dell’organismo e compaiono i sintomi fisiologici, fisici ed emotivi;
  3. La terza fase – L’esaurimento: quando il “pericolo” viene percepito come superato o quando l’energia da stress comincia a scarseggiare o si esaurisce del tutto, inizia la fase conclusiva della risposta da stress che ha l’obiettivo di assicurare all’organismo il necessario periodo di riposo (che può anche non essere raggiunto). Sottolineo che:
    • se il tentativo di adattamento avviene con SUCCESSO si ha il recupero delle “condizioni fisiologiche” del sistema con un effetto finale di “BENESSERE”;
  • se il tentativo di adattamento FALLISCE allora si instaurano delle “condizioni fisiologiche” nel sistema che può sfociare in MALATTIA oppure nei casi più gravi in MORTE dell’organismo.

In attesa della prossima tappa ….

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LO SAPEVATE CHE ….

symbol-60 …. che il Dott. Hans Selye in riferimento al ruolo degli STRESSOR ha affermato: “Non è tanto importante quello che ci accade, quanto il modo con cui vi reagiamo”?
symbol-60  …. i processi di adattamento ATTIVI sono presenti in tutti gli organismi (dalle piante al Genere Umano passando per gli animali)?

Nota: i disegni sono realizzati da Lorenzo Perin – Artista ed Illustratore – www.behance.net/LorenzoPlorenzo.perin@live.it

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Alessandro Parrinello

Coach & Trainer specializzato in Stress Lavoro Correlato e Life Balance
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