OLTRE AGLI STRESSOR, QUALI SONO GLI ALTRI FATTORI CHE INFLUENZANO LO STRESS?

Buongiorno Carissimi Travelers!
Proseguiamo nel nostro viaggio ricordando che come prima macro-tappa ci stiamo concentrando sull’analisi dei concetti principali dello STRESS quale cardine dello “Stress Lavoro Correlato”.
Oggi la domanda a cui cerchiamo di dare una risposta è: oltre agli STRESSOR (con le caratteristiche riportate nel precedente articolo) quali sono gli altri fattori che influenzano lo STRESS?
Come sempre saremo sintetici, pragmatici e concreti visto che non voglio farvi fuggire a gambe levate dalle WORK STRESS MOUNTAINS!
Eugenix comunque nel suo zaino porta sempre le pastiglie per la cefalea, tranquilli!

Gli altri fattori che influenzano lo STRESS possono essere raggruppati come segue:

  • le caratteristiche soggettive dell’individuo;
  • l’ambiente;
  • la “reciprocità causale” tra i due precedenti elementi.

LE CARATTERISTICHE SOGGETTIVE DELL’INDIVIDUO

A fine di chiarezza espositiva esse le raggruppiamo come segue:

  1. I tratti caratteriali dell’individuo: essi influenzano la sensibilità allo STRESS.

Perfezionismo, pressione per il giudizio degli altri, difficoltà ad esprimere le proprie opinioni (citati come esempi) sono elementi che non aiutano a superare lo STRESS NEGATIVO.  Per contro l’essere proattivi, positivi ed orientati al futuro agevola il raggiungimento di uno stato di STRESS POSITIVO.

  1. Le capacità di interpretazione valutativa degli STRESSOR: esse variano da persona a persona essendo influenzate anche dalle esperienze passate, dalle aspirazioni future, dalle caratteristiche fisiche etc..
  1. La presenza del COPING: si parla di COPING quando si vuole considerare quali dimensioni psicologiche sono coinvolte nel processo di adattamento a situazioni stressanti e quali sono i conseguenti comportamenti concreti che si realizzano.

Gli eventi sono stressanti nella misura in cui sono percepiti come stressanti dall’individuo dopo che egli ha effettuato: 1) una valutazione primaria ovvero la valutazione cognitiva e dalla percezione emotiva dello STRESSOR; 2) una valutazione secondaria ovvero la valutazione delle proprie risorse e capacità di far fronte allo stimolo stressante.

Dal COPING (materia molto complessa!) mi preme riportare i seguenti principi:

A – a priori in capo al singolo individuo ogni evento potrebbe essere causa di stress, così come nessun evento potrebbe generare stress;

B – un evento sarà tanto più stressante quanto più l’individuo si percepirà inadeguato e incapace di fronteggiarlo; 

C – più le modalità di COPING sono molteplici e non disadattive e più l’individuo avrà la probabilità di uscire vittorioso dalla gestione dell’evento stressante.  Se il risultato del processo sarà “funzionale” allora si parlerà di adattamento, mentre se sarà “disfunzionale” allora si parlerà di aumento dello STRESS.

L’AMBIENTE

Rappresenta la sorgente degli STRESSOR. E’ inteso sia come caratteristiche geoclimatiche che come caratteristiche degli aspetti legati alla interazione sociale ed all’occupazione.

L’APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI “RECIPROCITA’ CAUSALE”

Tale principio afferma che l’individuo vive nel suo ambiente da cui riceve un feed-back, in funzione del quale inizia un processo di adattamento che a sua volta si diffonde nell’ambiente generando dei nuovi feed-back e così via. Si crea così una sorta di CIRCULAR ON GOING PROCESS. L’organismo non è neutrale rispetto all’ambiente in cui vive.  

In attesa della prossima tappa …

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LO SAPEVATE CHE ….

symbol-60 …. che le modalità di COPING sono state inizialmente classificate in:
1 Emotion-focused: la regolazione delle reazioni emotive negative conseguenti l’evento stressante;
2 Problem-focused:  il tentativo di modificare o risolvere la situazione che sta minacciando o danneggiando l’individuo.
symbol-60 …. Il COPING è stato studiato anche in riferimento al trattamento di pazienti con malattie gravi individuando delle strategie di adattamento sia ATTIVO (ad es. il paziente esegue gli esercizi consigliati dallo specialista per lenire il dolore) che PASSIVO (ad es. il paziente lascia che il dolore pervada anche altri ambiti della sua esistenza)
symbol-60 …. che il questionario di COPING Vanderbilt Multidimensional Pain Coping Inventory realizzato nel 1994 ha previsto l’introduzione di 9 nuovi comportamenti di COPING (in particolare: 1) soluzione attiva del problema; 2) distrazione dal problema; 3) uso della religione; 4) minimizzazione del problema; 5) sfogo di emozioni negative; 6) auto-colpevolizzazione; 7) isolamento; 8) catastrofismo e 9) pensiero desideroso)?

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Alessandro Parrinello

Coach & Trainer specializzato in Stress Lavoro Correlato e Life Balance
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