L’Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.)

IL NUOVO MODO DI ALLENARE

L’Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) è colui che sceglie di spostarsi da una visione “classica” del suo ruolo ad una “virtuosa”.

La conoscenza del contesto sportivo giovanile moderno, la volontà e la capacità di conoscere se stesso, di saper gestire il proprio stato più profondo e quello dell’atleta e/o del team, la centralità del ruolo della Persona (prima che dell’atleta), la consapevolezza del ruolo delle emozioni e l’uso della sua mente intuitiva sono gli elementi al servizio di se stesso e degli  altri per agire verso una eccellenza di esperienza sportiva, di prestazione e di risultati.

“Allenare significa affrontare una serie infinita di sfide:
la maggior parte di esse ha a che vedere con la fragilità dell’essere umano”

Alex Ferguson – Allenatore

1. IL CONTESTO ATTUALE NEL MONDO SPORTIVO

L’operato odierno di un allenatore non può prescindere da una sua profonda comprensione del contesto nel quale egli si trova ad agire.

L’allenatore deve essere profondamente consapevole che lo sport giovanile è caratterizzato dalla presenza di un vero e proprio “Male” (con la M maiuscola): il DROP OUT ovvero l’abbandono prematuro della carriera sportiva prima che l’atleta abbia potuto esprimere completamente il proprio potenziale.

“Male” che si caratterizza per essere il risultato finale derivante dalla somma di tutta una serie di caratteristiche di contesto e di comportamenti realizzati da diversi soggetti (genitori, allenatori, società sportive, contesto sociale e culturale etc.) nei diversi momenti dell’esperienza sportiva (intesa a 360°) vissuta da parte dell’atleta.

“Male” nel quale l’allenatore con il suo comportamento può influire negativamente, causando un percorso più rapido verso la “malattia” oppure positivamente,  agevolando un processo di risoluzione positivo dello stesso.

Avete mai visto un allenatore di giovani che per un comportamento sbagliato di un singolo in una fase di allenamento riprende in modo collerico l’intero gruppo?

Ci riferiamo anche a questo tipo di comportamenti NEGATIVI.

Senza volerci addentrare nella complessa problematica del DROP OUT ricordiamo che una ricerca condotta dal CONI sul tema “Abbandono sportivo” ha evidenziato, tra gli altri, quali suoi fattori scatenanti:

> il calo o la perdita di motivazione;
> il mancato divertimento;
la diminuzione della fiducia nelle proprie capacità;
la mancanza di risultati con un senso di profondo fallimento personale per il mancato soddisfacimento delle attese personali e/o di quelle riposte da terzi (in primis società sportive, genitori etc.).

In altre ricerche effettuate anche a livello internazionale i problemi relazionali con l’allenatore sono risultati altresì importanti nonché strettamente correlato ai fattori precedenti.

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“Dei dieci allenatori che ho avuto, uno mi ha insegnato qualcosa, tre non hanno lasciato segno, sei hanno rischiato di rovinarmi.”

Marco Van Basten – Calciatore, Pluri Pallone d’Oro

2. L’A.S.E.: PRIMA LA CONOSCENZA DI SE STESSI

L’abilità dell’Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) si concretizza nel conoscere se stesso, nel saper riconoscere e gestire il proprio stato emotivo profondo e quello degli atleti.

Vige un principio fondamentale che guida l’intero processo di cambiamento da allenatore ordinario  verso un profilo di Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.):

LEADER DI SE STESSO PRIMA DI ESSERE LEADER DEGLI ALTRI

Quindi prima si agisce sul miglioramento di se stessi nella veste di allenatore-persona-educatore generando un reale valore aggiunto agli altri tramite relazioni virtuose.

Poi si gestisce e si orienta l’atleta per fargli vivere una esperienza sportiva “eccellente e virtuosa a 360°” nel pieno rispetto della sua persona e delle sue potenzialità.

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“Come posso sperare di comandare sugli altri, se non ho il pieno controllo su me stesso?”

François Rabelais – Scrittore e Umanista

3. TESTA, CUORE E PANCIA!

LAllenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) realizza come primo passo quello di imparare a conoscere se stesso e che cosa hanno scoperto le ultime ricerche neuro-scientifiche in tema di corpo e mente umana.

Le ultime scoperte neuroscientifiche hanno confermato che abbiamo 3 cervelli: il cervello encefalico (la TESTA),  il cervello cardiaco (il CUORE) ed il cervello enterico (la PANCIA).

Anche il CUORE e la PANCIA hanno tutte le caratteristiche neuro-fisiologiche del più (a noi) noto cervello encefalico (TESTA).

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Tra gli altri elementi comuni essi possiedono i neuroni, le sinapsi, hanno una propria memoria, si applicano a pieno le caratteristiche della neuroplasticità e della neurogenesi  e sono dotati di depositi di neuro-trasmettitori .

Perché queste scoperte sono fondamentali per un Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) ed, in generale, per chiunque si accinga ad effettuare una prestazione sportiva (indipendentemente dall’età, dal livello di seniority e dalle potenzialità)?

Perché le nostre 3 intelligenze non solo dialogano neuro-fisiologicamente tra di loro, ma si parlano in senso più profondo, molto spesso confliggono e litigano fino a quando una di esse (o in coppia) prende il sopravvento sulle altre generando una azione, una soluzione o un comportamento che non è il migliore possibile.

Anzi spesso questa azione, soluzione o comportamento è negativo e causa dei veri e propri danni a noi e agli altri.

Un esempio concreto? Immagina di essere un allenatore o un giocatore di calcio che coinvolto emotivamente in uno stato di collera motivato da un presunto torto per una decisione arbitrale si rivolge in modo irriguardoso verso l’arbitro e viene espulso.

Questa azione viene definita come una reazione di “Pancia” (o “Senza Testa”) dove l’uso della razionalità viene esclusa causando un danno a se stessi e alla squadra.

Oppure immaginiamo di dover correre una maratona e di rimanere bloccati dall’ansia prima della partenza.

Sapere come funzioniamo neuro-fisiologicamente in alcune situazioni di natura emozionale negativa è fondamentale per la gestione virtuosa del proprio io nell’ambito di una prestazione sportiva (sia come allenatore che come atleta).

In una prestazione sportiva (da allenatore o atleta) quante decisioni di sola TESTA (di natura iper razionale – ad es. per un allenatore insistere con un carico di lavoro teoricamente opportuno, ma in realtà non consono alla situazione specifica dei giovani atleti allenati) vi hanno causato dei “danni”?

E quelle di solo CUORE (di natura iper emozionale – Ad es. evitare di fare una ripresa in un modo corretto e consono perché l’atleta è di età anagrafica giovane)?

E quelle di sola PANCIA (di natura iper reattiva come quella descritta sopra)?

L’Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) sceglie di imparare ad ALLINEARE e rendere CONGRUENTI i propri cervelli multipli per poter orientare il proprio comportamento (in allenamento, in gara e nel post gara) e realizzare delle azioni e delle scelte che possano permettergli di agire nella più Alta Espressione di Se Stesso con Coraggio, Creatività e Compassione.

Ciò gli permetterà di gestire il suo stato più profondo in modo virtuoso riconoscendo quello degli atleti dando un beneficio alla loro crescita.

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“Oh si, abbiamo 3 cervelli ed ognuno di loro porta alla vita la propria forma di intelligenza, il set delle proprie funzioni primarie e le proprie competenze principali”

Grant Soosalu – Fondatore mBRAINING  

4. LE EMOZIONI SONO DETERMINANTI!

LAllenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) agisce sapendo che la gestione delle  emozioni è fondamentale per poter ottenere una esperienza sportiva eccellente propria e degli atleti allenati.

La conoscenza dei principi in base ai quali opera la INTELLIGENZA EMOTIVA e  la consapevolezza del proprio stato profondo hanno un effetto diretto nel saper riconoscere le emozioni positive e negative che influenzano il suo comportamento.

Parliamo non solo delle emozioni positive quali, ad esempio, gioia, felicità e fiducia, ma anche di quelle di natura negativa quali, ad esempio, la collera, l’ansia e la tristezza.

L’Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) ha imparato che il principio che si concreta nella espressione “Le emozioni sono contagiose!” è vero e scientificamente comprovato.

Se consideriamo i comportamenti negativi che un allenatore può tenere verso gli atleti è evidente che essi possono creare uno stato emozionale negativo nell’atleta stesso generando una serie di effetti neuro-fisiologici che non solo ledono il raggiungimento del risultato sportivo, ma che nella situazione più estrema può portare l’atleta a decidere l’abbandono della pratica sportiva.

In aggiunta l’A.S.E. è anche consapevole che le emozioni vissute da un singolo atleta hanno un effetto diretto sullo stato emotivo di un altro atleta o di una squadra.

Per questo motivo l’allenatore deve imparare a saper gestire le proprie emozioni e quelle altrui.

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“L’intelligenza razionale non è tutto. A caratterizzare il nostro comportamento e la nostra personalità è una miscela in cui il quoziente intellettivo si fonde con virtù quali l’autocontrollo, la pervicacia, l’empatia e l’attenzione agli altri: in breve, l’intelligenza emotiva”

Daniel Goleman – Psicologo, Scrittore e Gionalista

5. INTUIZIONE IN AZIONE!

LAllenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) è consapevole dei principi in base ai quali opera la propria MENTE INTUITIVA dandosi la concreta possibilità di utilizzare il processo decisionale di tipo intuitivo per prendere delle decisioni di successo anche in un ambiente sempre più complesso.

A qualsiasi livello all’allenatore odierno viene chiesto di assumere un ruolo più ampio rispetto alla semplice guida tecnica. Ne consegue che egli deve guadagnare chiarezza, confidenza e credibilità nel suo processo decisionale ed allo stesso tempo stimolare la intelligenza intuitiva degli atleti a lui affidati.

Per decidere quindi non si ha solo l’uso della mente razionale: la mente intuitiva e l’intelligenza emotiva entrano in gioco.

Per un A.S.E. debitamente formato questo è un compito possibile!

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“La mente intuitiva è un dono sacro, la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono”

Albert Einstein

ORA ANCHE TU PUOI DIVENTARE UN ALLENATORE SPORTIVO ECCELLENTE (A.S.E.)!

Your Living Coaching ha creato questo FANTASTICO ed UNICO percorso formativo concreto e di natura esperienziale usufruendo della nuova disciplina mBRAINING culminata nel Libro “mBRAINING – Using Your Multiple Brains to do cool stuff” di Grant Soosalu e Marvin Oka, e integrando il tutto con gli studi riguardanti la Intelligenza Emotiva, la Mente Intuitiva applicati alla crescita personale, professionale e sportiva.

Diventa un vero leader!
Migliora i risultati sportivi dei tuoi atleti e della tua squadra!
Scegli di vivere a pieno la tua esperienza di allenatore!

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PERCHE’ SCEGLIERE YOUR LIVING COACHING?

Per l’esperienza del relatore: il Dott. Alessandro Parrinello vanta un percorso professionale di successo di oltre 15 anni nel mondo aziendale sotto diversi ruoli e con variegate qualifiche a livello dirigenziale e di responsabilità legale oltre ad una specifica formazione ed esperienza sul processo decisionale di tipo intuitivo.

Per l’applicazione di processo di apprendimento interattivo, concreto e multidisciplinare focalizzato nel fornire gli strumenti e le conoscenze capaci di agevolare l’uso della intelligenza emotiva, della “mente intuitiva” e della intuizione.

PER INFORMAZIONI:

Alessandro Parrinello
Cell. +39 338 58 41 908

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